What a Wonderful World, Marco Detto Trio

copertina

Marco Detto nasce a Milano nel 1962, Studia violoncello e poi si dedica da autodidatta allo studio del pianoforte. Pianista e compositore ha all’attivo 14 lavori originali e 54 brani da lui composti. Insegna strumento e Musica d’Insieme Jazz alla Scuola Civica di Cinisello Balsamo “Salvatore Licitra”. Nel 2000 viene chiamato da Eddie Gomez per suonare nel suo gruppo con Lenny White alla batteria. Suoneranno insieme al “IV Festival Internazionale di Musica Classica e Jazz all’Isola d’Elba” e nel 2001 nascerà questo disco “What a Wonderful World” registrato a New York in trio con Eddie Gomez e Lenny White a cui farà seguito un tour in Italia.

Queste le tracce del disco:

1I’m A Fool Too Want You4:26
2In The Twilight5:05
3Song For Annalisa5:35
4The Stories Of The Soul5:00
5La Danza Dei Ricordi5:33
6Day Dream4:10
7Tears And Joy5:37
8What A Wonderful World5:12
9E Se Il Cuore Porta A Spasso La Testa3:52
10Santurce3:55
11The Way You Look Tonight4:46
12Over The Rainbow3:13

We4 Fabrizio Bosso Quartet

Copertina

Si intitola “We4” l’ultima fatica discografica del quartetto di Fabrizio Bosso, uscita nei giorni scorsi per la Warner Music: un album che esprime pienamente – nel suono, nell’interplay e nella scrittura – quell’idea di condivisione totale e identitaria che rappresenta ormai da anni la cifra stilistica del pensiero musicale di Bosso e dei suoi partner più fedeli («quelli che mi appagano di più sul palco, perché capaci di tirare fuori il suono che ho in testa». Registrato lo scorso giugno a Roma, subito dopo il confinamento forzato dovuto all’epidemia da Coronavirus, “We4” è il frutto di una visione collettiva, di un lavoro nel quale ogni singolo musicista (Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso,Nicola Angelucci alla batteria e Fabrizio Bosso alla tromba) ha dato il proprio contributo, elevando così il quartetto stesso ad autentico leader del progetto. Non a caso, in questo lavoro prevalgono i brani che portano le firme di tutti e quattro i musicisti.
L’avvio è affidato alla vigorosa title track composta dall’intero quartetto, dove l’interplay tematico tra Bosso e Mazzariello è supportato dallo spedito walking offerto da Ferrazza e Angelucci, il cui netto affiatamento è pure assai sensibile in “Control Freak”, la sesta traccia dell’album. Si stagliano al centro del disco, come messaggi di fratellanza in chiaroscuro, “Dreams come true” (firmata dal trombettista torinese) e “One Humanity” (scritta da Bosso e da Mazzariello). Quest’ultima è dedicata alle vittime di episodi di razzismo da parte della polizia che si sono registrati nei mesi scorsi negli Stati Uniti. Le delicate “Estudio Misterioso” (di Lilu Aguiar) e “For Heaven’s Sake” (Edwards-Meyer-Bretton) fanno da contraltare al marcato groove di “The way we see” (composta anche questa dall’intero quartetto) e all’energica “Bakarak” (l’autore è Jacopo Ferrazza), dove blues, swing e sensazioni free si fondono tra loro in perfetta armonia. Chiudono l’album “Happy Stroll” e la bonus track “Friday Blues” (entrambe di Bosso), per un lavoro in cui il feeling dei quattro musicisti suona profondo e sincero.

Le Tracce

01  WE4          

02  Estudio Misterioso          

03  Bakarak     

04  One Humanity     

05  Dreams Come True        

06  Control Freak              

07  The Way We See          

08  For Heaven’s Sake          

09  Happy Stroll         

10  Friday Blues  (Bonus track) 

We get Request,Oscar Peterson Trio

We get Request esce nel 1964,prodotto dall’etichetta Verve.In questo disco suonano:Oscar Peterson al piano,Ray Brown al contrabbasso e Ed Thypgen alla batteria. Forse non e’ il miglior album del trio,pero’ ci permette di apprezzare la musicalita’,la melodia e la raffinata tecnica di Oscar Peterson supportato dalla serrata colonna ritmica di Ray e di Ed. Il disco risulta scorrevole,di facile ascolto anche per i meno appassionati. I brani sono tutti Standard tranne l’ultimo (Goodbye J.D.) composto da Oscar Peterson,un omaggio al produttore Jim Davis. Particolarmente piacevole l’interpretazione di “The Girl from Ipanema” il celebre pezzo di Jobim. Qui la sezione ritmica è’ veramente di ottima qualità,la batteria di Ed Thypgen scorre con un leggero swing suonato in chiave di bossa che insieme al contrabbasso in ottavi offrono al solista una raffinata base per sviluppare il tema e l’ improvvisazione.Degno di nota anche il brano successivo “D & E”,un blues composto dal pianista John Lewis, fondatore del Modern Jazz Quartet, We get Request segno’ la fine della collaborazione con il produttore Jim Davis. Il trio di Oscar Peterson,con questa formazione,rimase sulle scene per circa dieci anni,fu il gruppo piu’ longevo dove suono’ Peterson,il pianista di origini canadesi,sintesi del Blues,dello Swing e del Bop,le grandi epoche del jazz. Queste sono tutte le tracce del disco:

Kind of Blue,Miles Davis Quintet

E’ un album realizzato da Miles Davis nel 1959 ed entrato nella storia del jazz, essendo fra i più venduti di sempre ed uno dei primi esempi di modal jazz. Nel 1992 vince il Grammy Hall of Fame Award

Kind of Blue fu registrato in due sessioni allo studio della Columbia Records situato sulla 30ª strada a New York; il 2 marzo furono incise le tracce So WhatFreddie Freeloader, e Blue in Green, che costituiscono la facciata A dell’LP originale, e il 22 aprile Flamenco Sketches, e All Blues, la seconda facciata del disco. La produzione fu curata da Teo Macero, che aveva già prodotto i precedenti due album di Davis, e da Irving Townsend. Il disco fu realizzato quasi interamente in una sola ripresa. Davis distribuì agli strumentisti alcuni bozzetti e si affidò al loro talento per l’ improvvisazione. Fu un successo e quei musicisti divennero tutti famosi. I componenti della band erano:

La prima traccia “So What” e’ un pezzo di Jazz “modale” in 4/4 e 32 battute con struttura AABA. L’introduzione per piano e basso e’ stata scritta da Gil Evans per Bill Evans. Insolito l’uso del contrabbasso nel tema principale che rende il pezzo davvero particolare. La cosa che balza immediatamente all’orecchio (cosi’ sara’ per tutto il disco) e’ il suono della tromba di Miles,limpido,chiaro,poche note,scandite con un’eleganza assoluta.In “So What” si alterneranno i soli di Coltrane e Adderley che arricchiscono davvero il brano. La ripresa in uscita dai soli di sax e’ un vero toccasana per l’orecchio.Miles Davis ripete ogni 2 battute 2 note,2 sole note con uno stile che rimarra’ per sempre impresso a tutti! Segue un piccolo solo di Chambers si chiude con il tema ripetuto. Il secondo brano “Freddie Freeloader” e’ un blues classico in dodici battute. Si alternano ai soli Wynton Kelly (4 chorus), Miles Davis (6 chorus), John Coltrane (5 chorus), Cannonball Adderley (5 chorus), Paul Chambers (2 chorus). Il “tappeto” ritmico della batteria e’ sempre ben sostenuto da Jimmy Cobb che “porta” il tempo con esperienza ed efficacia. Il terzo pezzo e’ “Blue in Green” ancora oggi non sappiamo se la composizione fu di Davis o di Evans,la liricita’ e la morbidezza farebbero pensare a Bill Evans ma…..E’ una ballad,elegante,morbida,circolare,in 10 battute.Davis e Evans si alternano nell’improvvisazione con fare leggero,nobile. Un altro pezzo che entrera’ nella storia… Apre la seconda facciata del disco il penultimo pezzo,famosissimo,”All Blues” un blues in 3/4 in dodici battute. Il contrabbasso ripete il giro all’infinito,la batteria e’ semplice,sempre in tre quarti. “All Blues” verra’ suonato da tanti gruppi,anche la stessa formazione,qualche anno dopo,lo suonera’ ad una velocita’ doppia,ma il fascino di questa prima incisione rimarra’ insuperabile. Chiude “Flamenco Sketches”,composizione di Miles Davis e Bill Evans.La canzone e’ caratterizzata da 5 scale modali e da una serie di accordi che fanno da tappeto sonoro,anche questa suonata spesso come ballad.Esistono alcune versioni di “Kind of Blue”che includono una “take 2” di questo pezzo come sesta traccia.

I pezzi (divenuti tutti Standard)

  1. So What – 9:22 (musica: Miles Davis)
  2. Freddie Freeloader – 9:46 (musica: Miles Davis)
  3. Blue in Green – 5:37 (musica: Miles Davis, Bill Evans)
  4. All Blues – 11:33 (musica: Miles Davis)
  5. Flamenco Sketches – 9:26 (musica: Miles Davis)

Kind of Blue, apri’ una nuova epoca del jazz, cambio’ per sempre la sua storia. La musica di Davis in questo disco segno’ un cambiamento,fu allo stesso tempo una rivoluzione e un lavoro unico,nel suo genere. Suonato con uno stile nuovo, con una grande ricerca del suono. Ancora oggi questi pezzi vengono suonati da tanti musicisti, e il loro ascolto dona una grande emozione,dopo più di 60 anni…

Clifford Brown & Max Roach

Dicembre 1954

Max Roach invita Clifford Brown a New York,dopo poco esce “Clifford Brown & Max Roach” un preziosissimo lavoro prodotto dall’etichetta EmArcy e suonato con grande maestria dalla nuova coppia in quintetto con Harold Land al sax,George Morrow al contrabbasso e Richie Powell al pianoforte.

Clifford Brown e’ un giovane trombettista statunitense che ha sviluppato grandi capacita’ musicali nei nuovi modi dell’ Hard Bop,il “Jazz duro” come si diceva… La collaborazione con Max Roach (classe 1924) batterista nato in piena epoca Bebop e poi seguentemente artefice di un nuovo modo di suonare la batteria,duro’ purtroppo pochi anni. Clifford Brown morira’ nel 1956 appena 26enne vittima di un brutto incidente stradale. Chissa’ cosa avrebbero fatto ancora insieme…

Le tracce di questo disco sono tutte suonate con grande stile anche se solo due sono le composizioni di Brown,tutti i pezzi portano il suo marchio a fuoco. Di grandissimo rilievo sono “Dahood” e “Joe Spring”. Dahood e’ un pezzo di 4 minuti,veloce,in 4/4 suonato in pieno stile “hard”. L’attacco strutturato in 32 battute con struttura AABA e’ suonato con grande tecnica. Si prosegue con l’improvvisazione di Clifford Brown che occupa le successive 32 battute con scale e suoni davvero di grande qualita’. Si alternano poi piano e sax nelle successive improvvisazioni per lasciare spazio al maestro Max Roach che chiude il giro con il suo chorus (32 battute) di batteria. E’ un solo suonato con grande stile e,Roach sfodera la sua grande capacita’ nel rullo singolo eseguito con una precisione e un risultato sonoro di qualita’ eccelsa.La chiusura dell’ultimo chorus rivede il quintetto nella ripetizione iniziale della struttura AABA. Il pezzo seguente e’ “Joe Spring”. La melodia di attacco del pianista Powell rimarra’ nella storia e verra’ suonata da tanti jazzisti.Anche questa e’ una struttura AABA in 32 battute,dopo l’intro il pezzo inizia con il tema per poi lasciare spazio al primo solo di sax suonato da Harold Land,segue Clifford e poi il piano di Powell. Si prosegue con 4 “take four” (scambi) con la batteria per lasciare il campo ad un chorus intero di Max Roach in improvvisazione con le spazzole,anche qui il batterista offre una vera lezione di spazzole agli attenti ascoltatori. Il brano si conclude con un chorus intero del quintetto che riprende il tema e conclude.

Altro pezzo molto suonato e’ “Jordu”,particolari le sonorita’ impresse da Clifford Brown,il brano (scritto da Irvin “Duke” Jordan) verra’ inciso (fra gli altri) anche da Dizzy Gillespie,Stan Getz,Charlie Bird verso la fine degli anni ’50 e inizi ’60. Divenuto uno Standard Jazz e’ molto apprezzato per la struttura (anche questa AABA) e il tempo non veloce.

Queste sono le tracce del disco originale:

  • Delilah – (Victor Young) – (8:03)
  • Parisian Thoroughfare – (Bud Powell) – (7:15)
  • Daahoud – (Clifford Brown) – (4:01)
  • Joy Spring – (Clifford Brown) – (6:48)
  • Jordu – (Duke Jordan) – (7:42)
  • The Blues Walk – (Chris Woods) – (6:44)
  • What Am I Here For’ – (Duke Ellington) – (3:08)
  • These Foolish Things – (J. Stracey – H. Marvell – H. Link) – (3:39)
  • The Blues Walk (alternate take) – (Chris Woods) – (6:50)
  • Daahoud (alternate take) – (Clifford Brown) – (4:06)
  • Joy Spring(alternate take) – (Clifford Brown) – (6:44)
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